Calcio. Torna la vecchia C2? Tavecchio propone l'istituzione della Serie D "elite"

Mancano ormai poco meno di due settimane alle elezioni per la presidenza della Federcalcio e i due candidati alla guida del movimento calcistico nazionale, Carlo Tavecchio e Andrea Abodi, sono pronti a illustrare le loro "ricette" per il futuro del calcio italiano.

Nel corso delle ultime ore il presidente in carica ha disegnato un profondo percorso di riforma nel caso dovesse essere confermato, a partire dalla Serie A fino ad arrivare al calcio dilettantistico.

La Serie D sarebbe infatti divisa in due tronconi, quello classico, composto da otto gironi da 18 squadre, e una Serie D "elite", con quattro gironi da 18 squadre. Una sorta di cuscinetto tra il mondo dilettantistico e la Lega Pro, andando inevitabilmente  a strizzare l'occhio alla vecchia C2.

Tante, troppe squadre non sono riuscite infatti a reggere il salto diretto dal mondo dilettantistico alla Lega Pro, causando fallimenti, scandali e numerose inchieste sul fronte della giustizia sportiva.

L'avvio della Serie D Elite dovrebbe entrare a regime nel giro di tre anni, con una mutualità di quattro milioni di euro garantita dal decreto Fanucci, mentre la Serie D "classica" godrebbe dell'esenzioni delle spese arbitrali.

Per quanto concerne la Lega Pro, Tavecchio ha intenzione di abbassare il numero di squadre iscritte da 60 a 40 anche in questo caso nell'arco di tre anni, mentre la Serie A, confermata a 20 squadre vedrebbe ridotte a solo due le retrocessioni nella Serie Cadetta. La stessa Serie B avrebbe quindi solo due promozioni e tre retrocessioni.