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| 26 luglio 2017, 09:25

Umberto Casellato dal mondo internazionale del rugby ad Imperia per tre intense giornate di studio

Umberto Casellato dal mondo internazionale del rugby ad Imperia per tre intense giornate di studio

Imperia e la sua provincia non sono più ai margini del mondo rugbystico nazionale. Percorsi formativi come quello previsto a fine agosto proprio ad Imperia ne sono prova tangibile. Dal 29 al 31 agosto sarà infatti presente Umberto Casellato. E predicherà rugby. Chi mastica lo sport della palla ovale non può non conoscere Umberto. È forse ad oggi il tecnico italiano più noto, più innovativo, più coinvolgente, appassionato e caustico. Nato a Treviso nel 1969, nazionale italiano con 10 presenze tra 1990 e 1993, ai tempi in cui il rugby della penisola iniziava il primo grande salto, è stato capo allenatore di molte squadre del contesto veneto, raggiungendo traguardi internazionali. Il suo apice internazionale è stato colto con l’allenamento dei trequarti nella franchigia nazionale delle Zebre e poi capo allenatore del Benetton, altra franchigia nazionale impegnata nel Pro 12, per poi approdare alle Fiamme Oro di Roma ed ora al progetto del Colorno, società ambiziosa, bene organizzata e vicina anche all’ambiente Imperiese.

L’organizzazione della “tre giorni” imperiese è coordinata dal gruppo Rugbymeet, noto portale italiano legato alla palla ovale. 

Vastissimo il campo dei temi affrontati. Si parte dalla programmazione stagionale e si arriva alla reale costruzione di una seduta di allenamento. Da buon allenatore dei tre quarti e seguendo una filosofia che in Italia latita ancora, grande attenzione al gioco offensivo. La difesa non è dimenticata, ovviamente, ma si lavora sulle priorità e sui punti di incontro o sui calci, momenti nei quali anche la stessa nazionale italiana ha soverchie difficoltà. Il terzo appuntamento è quello legato alla costruzione dei piani di gioco ed all’uso delle statistiche, oltre che al miglioramento dei singoli rispetto a quelli della squadra, che è un mantra per ogni rugbista. Del resto, ci si potrebbe chiedere, cosa fa tutta quella gente davanti ai pc sulle tribune degli stadi che ospitano le partite di alto livello, stretti attorno al capo allenatore? Il rugby è anche scienza e sarà forse per questo che invece di un esagitato urlante sul campo, lo staff direttivo è impassibile ad analizzare ogni singolo movimento di ogni singolo giocatore affinché tutto il lavoro di gruppo funzioni alla perfezione…tutto da provare. Un corso che non è solo rugby. È molto altro e può “fare curriculum” per qualsiasi lavoro.

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