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| 08 dicembre 2017, 12:09

Pallanuoto. Dichiarazioni importanti di Giulia Gorlero

Riceviamo e pubblichiamo

Pallanuoto. Dichiarazioni importanti di Giulia Gorlero

Sono giunte in redazione alcune importanti dichiarazioni del portiere della nazionale di Pallanuoto Giulia Gorlero, attualmente in forza al Città di Cosenza. Così come le abbiamo ricevute, le pubblichiamo: 

"La squadra femminile ad Imperia ha sempre destato molta antipatia, parliamo di tempi molto lontani quando la squadra prendeva parte ai Campionati di serie C, e non si presagiva a un futuro cosi “medagliato”.

Per la società il gruppo importante era quello maschile, il quale otteneva i contributi societari per partecipare alle varie competizioni nazionali, la femminile era relegata in un cantuccio, e usufruiva di quel poco che rimaneva.

Negli anni seguenti grazie anche all'ottimo lavoro svolto del mister Marco Capanna che si occupava di forgiare le nuove leve (tutte imperiesi)la squadra femminile iniziò a mietere successi,con questi arrivarono i primi problemi.

Servivano soldi per iscrizione ai campionati, per le trasferte (Messina, Catania, Cosenza le più lunghe e costose)e per ovviamente retribuire le atlete,alcune delle quali venivano da fuori Imperia.

In quel periodo si mise in piedi un vero e proprio movimento di persone tra cui alcuni genitori (mia mamma e mio papà in primis con la nostra concessionaria di auto, Marco Capanna )che cercavano sponsor per farsi che la squadra potesse partecipare ai vari campionati non solo ormai in terra italiana ma anche in quella straniera (Siberia n.d.r.).

La ditta che ci aiutò in particolar modo senza dimenticare dei moltissimi commercianti ai singoli abitanti (azionariato popolare) fu la Mediterranea del Signor Lucio Carli.

Questo prestigioso logo ci accompagnò durante le coppe Len e due campionati, il risultato fu eclatante 1 scudetto , un secondo posto  in campionato, due Copppa Len e una Super Coppa.

Ogni anno era un terno al lotto, per riuscire a recuperare gli sponsors da utilizzare per la stagione seguente i nostri “ricercatori”erano in cerca in ogni istante,il proseguio delle nostre attività era nelle loro mani visto che la cosa primaria per la società,anche se portavamo in giro il nome di Imperia , era sempre la squadra maschile.

Nel 2015 i dirigenti decisero che non avrebbero più iscritto la nostra squadra alle Coppe,cosi saputo di questo epilogo alcune di noi decisero di lasciare Imperia e cambiare calottina.

Non fu una scelta facile,andare via da casa e dagli affetti famigliari non era quello che avremo sognato, dovevamo pensare al nostro futuro, l'anno dopo c'erano in ballo le Olimpiadi e Noi dovevamo giocare il più possibile.

Gioco dunque nel 2015 a Messina, nel 2016 la N.C. Milano prende in prestito il mio cartellino e gioco in Lombardia fino alla fine di maggio di quest'anno , alla fine del Campionato annuncio al Presidente che vorrei andare a giocare a Cosenza dove il mister è Marco Capanna, subito mi danno l'ok , dicono che si sarebbe messi d'accordo con la società calabrese, questo tira e molla dura da maggio fino a metà settembre quando la Rari era giunta ad un accordo del costo del mio cartellino e io sono libera di approdare a Cosenza.

Passano due giorni e si scopre che la società imperiese ha un debito di gestione di molte migliaia di euro, cosi la trattativa tra le due squadre è nulla e io posso ottenere la  proprietà del mio cartellino.

Questo trambusto non mi ha portata molta felicità in questo periodo,essere sempre li sulla balia dell'onda non è stato facile, avevo fiducia nelle persone che seguivano il mio caso e questo mi ha dato la forza di vedere la luce in fondo al tunnel.

Della storia in cui è tristemente finita la squadra non mi è piaciuto sicuramente di come sono stati trattati tutti gli atleti,a pochi giorni dall'inizio dei campionati di A1 femminile e A2 maschile sono stati chiamati in sede e gli è stato detto “non abbiamo i soldi dunque dobbiamo rinunciare alle iscrizioni”,erano stati comprati giocatori e giocatrici per rafforzare le due rose, cambiato un allenatore e fatto iniziare la preparazione da almeno un mese, alcuni di loro sono riusciti a trovare un altra squadra altri no.

A inizio anno hanno sciolto la scuola nuoto in riferimento a questo alcuni politici interpellati sulla questione si sono chiamati fuori causa,quando fino a poco tempo prima quando si vinceva erano in prima fila sul carro e a  promettere scintille questi  non hanno fatto nulla, neppure quello di cercare di  interagire con la società per proteggere i tanti iscritti alla scuola nuoto,cosi in questi mesi  moltissimi bambini hanno cambiato società andando a nuotare a Bordighera, Albenga , mettendo i genitori in situazioni molto complicate e costose.

Lo sport bisognerebbe farlo sopratutto per la voglia di divertirsi e stare in compagnia in un ambiente sano e che ti costruisca e ti plasmi per crescerti in determinate situazioni."

C.s.

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