ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Calcio

Calcio | 24 maggio 2018, 12:10

Calcio. Ventimiglia a Soncin. L'ex tecnico Caverzan rompe il silenzio: "Sono stato benissimo in granata, ma ho del rammarico. Soncin? Grande persona"

L'allenatore potrebbe tornare a breve su una panchina: "Qualche chiacchierata è stata fatta e di questo mi fa molto piacere perché l'ho fatta con persone capaci e che ho sempre stimato"

Andrea Caverzan, ex allenatore del Ventimiglia

Andrea Caverzan, ex allenatore del Ventimiglia

Dopo un po' di tempo dalle sue dimissioni da allenatore del Ventimiglia, torna a parlare e rompere un lungo silenzio l'ex mister dei granata Andrea Caverzan e lo fa tramite i nostri microfoni di rivierasport.it: il navigato allenatore spiega la rottura coi frontalieri, la decisione di affidare la panchina a Sergio Soncin e su un futuro personale ancora da scrivere.

 

Mister Caverzan, cosa si è veramente rotto col Ventimiglia viste le sue dimissioni? "A Ventimiglia in questi tre anni sono stato benissimo, mi hanno dato sempre la possibilità di lavorare bene e non mi hanno mai fatto mancare niente, puntuali sempre in tutto e per tutto. Ho ricevuto molto da tutte le persone che ho conosciuto ed ho avuto il piacere di condividerne il lavoro, la crescita e poi anche le soddisfazioni. Penso allo stesso tempo di aver comunque fatto quello che all'inizio del mio triennio dalla società mi era stato chiesto.

Solo negli ultimi due anni hanno esordito in prima squadra 24 elementi del vivaio e i risultati sono comunque andati in crescendo ogni anno. La Juniores l'ho fatta sempre con due o tre anni sotto leva (come giusto che sia per me) ottenendo dei buoni risultati sia a livello tecnico che comportamentale, riuscendo ad andare a podio per due anni di fila nella coppa disciplina. Ecco, non lo so, mi ha dato un po' l'impressione che andare oltre le aspettative forse a qualcuno, e aggiungo inspiegabilmente, è diventato poi un problema

Come giudica la soluzione "interna" della società di dare la Prima Squadra a Sergio Soncin? "E' una grande persona, molto preparato e con una passione ed una voglia di insegnare calcio che pochi hanno. Sono molto contento per lui, Soncin lo sa".

E' un po' rammaricato di quello accaduto col Ventimiglia? "Si c'è un po' di rammarico non lo nascondo. Sono contento di aver trasmesso ed insegnato ai miei ragazzi la mia cultura, il mio credo, cioè il mai accontentarsi o porsi l'obiettivo minimo. Il problema alle volte nasce già da chi si presenta con discorsi di inizio stagione: "lottiamo per salvarci cercando di toglierci delle soddisfazioni", ecco per me sei già un fallito oltre a trasmettere un messaggio sbagliatoPer me l'obiettivo, anche se magari non viene detto per non rischiare di passare per presuntuoso, è sempre e solo uno, perché non te lo giochi in un giorno solo ma in tante settimane di convinzione, indipendentemente dal che gruppo hai a disposizione. Poi si, di tuo ci metti regole, organizzazione idee, ma chi ti vince le partite sono le qualità poi dei tuoi ragazzi.

I miei ragazzi hanno imparato che è sempre solo una cosa che fa la differenza tra una squadra vuole vincere davvero e una che si "accontenta" di vincere: la mentalità, quella la crei e la ricerchi  dentro lo spogliatoio, il risultato sul campo viene sempre dopo.  C'è il rammarico un po' per questo, io e i ragazzi sapevamo che saremmo riusciti ad arrivare al nostro obiettivo, ma nell'ingranaggio un pezzo è poi mancato".

Ha qualche sassolino nella scarpa? "Sassolini da togliermi no, credo che ognuno alla fine, anche se non si condividono più i pensieri o si hanno visioni diverse delle cose, debba rispettare con serenità le idee dell'altro. Io avevo già comunicato durante la sosta di Pasqua alla società che il mio percorso si sarebbe concluso al termine della stagione per tanti motivi. Poi tutto è stato inevitabilmente anticipato, ho lasciato con molto dispiacere ma anche con la consapevolezza che almeno hanno conosciuto Andrea Caverzan nella totale interezza". 

Le voci su suo futuro si rincorrono: dal Taggia fino a passare al Finale Ligure appena retrocesso in Eccellenza. cosa c'è di vero? "Il mio futuro ad oggi ancora non lo so, anche se qualche chiacchierata è stata fatta e di questo mi fa molto piacere perché l'ho fatta con persone capaci e che ho sempre stimato. Vediamo dai quello che uscirà".

Riccardo Aprosio

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium