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Altri sport | 21 marzo 2019, 09:00

Juventus e Napoli: le uniche italiane superstiti in Europa

Juventus e Napoli, sono loro le due squadre che negli ultimi anni si sono dimostrate le più forti in assoluto nel nostro campionato

Juventus e Napoli: le uniche italiane superstiti in Europa

Juventus e Napoli, le due squadre che negli ultimi anni si sono dimostrate le più forti in assoluto nel nostro campionato, saranno le uniche compagini italiane che rappresenteranno il nostro paese ai quarti di finale di Champions League e di Europa League. Dopo le eliminazioni della Roma agli ottavi di Champions contro il Porto; dell’Inter prima dalla Champions e poi dall'Europa League; della Lazio ai sedicesimi di finale di Europa League contro il Siviglia e del Milan uscito sempre dall’Europa League nel girone dopo la nefasta sconfitta sul campo dei greci dell’Olympiakos, la squadra bianconera e quella partenopea cercheranno di portare il calcio italiano più in alto possibile e l’impressione è che abbiano a loro disposizione tutti i mezzi per uscire vincenti dalle rispettive competizioni.

La Juventus ed il sogno Champions

Dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo, gli acquisti di Perin, Spinazzola, Cancelo ed Emre Can, la Juventus si è presentata ai nastri di partenza della Champions League come una delle favorite assolute per la vittoria finale della competizione. La squadra allenata da Massimiliano Allegri, dopo aver vinto in scioltezza il proprio girone, nonostante qualche brivido finale causato dalle sconfitte rimediate contro il Manchester United e lo Young Boys, agli ottavi di finale ha dovuto vedersela con gli spagnoli dell’Atlético Madrid allenato dal tecnico argentino “Cholo” Simeone.

La partita d’andata giocata a Madrid ha visto la squadra spagnola imporsi sui bianconeri con il risultato di 2-0: i ragazzi di Allegri, in quell’occasione, hanno giocato una delle partite più brutte della recente gestione del tecnico livornese ed hanno seriamente compromesso il loro cammino in Champions. Nella partita di ritorno giocata allo Stadium di Torino, tuttavia, la squadra juventina, grazie ad una sensazionale tripletta di un sempre più determinante Cristiano Ronaldo, sono riusciti a ribaltare le sorti della qualificazione e, grazie alla vittoria per 3-0, hanno passato il turno e si sono qualificati ai quarti di finale dove, come ricordato anche da La Gazzetta dello Sport, incontreranno la rivelazione Ajax. Ciò che ha maggiormente impressionato nella “remuntada” portata a compimento contro l’Atlético è stato l’atteggiamento della Juventus: la squadra bianconera ha dominato la partita per tutti i 90 minuti, dal punto di vista fisico, tattico e tecnico. Le intuizioni tattiche di Allegri, con Emre Can, uno dei migliori in campo, che in fase difensiva si abbassava a fare il terzo difensore centrale; la partita fenomenale di Bernardeschi, che pare aver compiuto il definitivo salto di qualità; la sorprendente prestazione di Spinazzola, che al suo esordio in Champions League ha macinato chilometri ed è stato in grado di abbinare qualità e quantità come pochi altri difensori esterni al mondo; nonché la prestazione da alieno di Cristiano Ronaldo, hanno permesso alla Juventus di riscrivere la propria storia e di proiettarsi con forza verso la finale che si giocherà il prossimo 1° giugno a Madrid. Se al 18 di marzo, a quota 3,25 su Betway, l'evento è giocabile anche grazie al bonus scommesse, il Manchester City di Pep Guardiola rimane la favorita assoluta per la vittoria della competizione, alle sue spalle la Juventus ed il Barcellona, entrambe a quota 4,50, sono le sue principali avversarie. Il cammino dei bianconeri, in ogni caso, è ancora lungo e pieno di insidie ed il percorso verso la finale passa prima dai quarti di finale contro l’Ajax e poi dalla eventuale semifinale contro la vincente nel derby inglese tra Tottenham e Manchester City.

L’avventura in Europa League del Napoli

La squadra di Carlo Ancelotti, con ogni probabilità, tra le italiane è stata quella che maggiormente avrebbe meritato il raggiungimento degli ottavi di finale di Champions, sia per la mentalità dimostrata in tutte le uscite europee che per il bel gioco espresso contro avversari di assoluto livello. Sfortuna ha voluto che i partenopei capitassero nel girone con PSG e Liverpool e così la squadra campana, tra mille rimpianti, è stata costretta a dire addio alla Coppa dalle Grandi Orecchie. Da nobile decaduta, il Napoli, il Napoli ha approcciato l’Europa League con la mentalità che solo le grandi squadre hanno, eliminando prima ai sedicesimi di finale gli svizzeri dello Zurigo e poi, agli ottavi di finale, gli austriaci del Red Bull Salisburgo.

Proprio la partita contro gli austriaci, nonostante qualche brivido finale, ha confermato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il Napoli ha a disposizione tutti i mezzi per portarsi a casa la coppa. Nei quarti di finale i partenopei dovranno vedersela con gli inglesi dell’Arsenal: i Gunners, guidati in panchina da un sempre più convincente e positivo Unai Emery, grazie alla reti di Aubameyang e di Lacazette, agli inserimenti di Ramsey - che l’anno prossimo vestirà la maglia della Juventus - e ad una ritrovata solidità difensiva, sono sicuramente un avversario ostico ma che in ogni caso sembra essere alla portata della squadra di Ancelotti. Il mister emiliano dovrà impegnarsi e non poco per risolvere al più presto i problemi difensivi causati principalmente dagli infortuni di tutti i centrali a sua disposizione, eccezion fatta per Koulibaly, ovvero di Albiol, Maksimović, Chiricheș e Luperto. Dal centrocampo in su, il Napoli ha già dimostrato di non aver nulla da invidiare a nessuna squadra d’Europa: se Allan, Fabián Ruiz e Zieliński formano il reparto di centrocampo più tecnico e forte fisicamente in circolazione, Mertens, Insigne, Callejón e Milik hanno già dimostrato di poter essere letali e determinanti contro ogni avversario.

Juventus e Napoli rappresentano ed incarnano alla perfezione ciò che di meglio il nostro calcio è attualmente in grado di offrire. Da sportivi non possiamo che augurarci che entrambe possano giungere il più lontano possibile nelle rispettive competizioni e possano contribuire al rilancio del movimento calcistico italiano.

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