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Calcio | 16 ottobre 2019, 12:45

Calcio, Juniores. Tre su tre per la Veloce, mister Musso: "Ragazzi seri, appassionati e coesi. Trovo spesso affinità con i miei Purples"

La seconda stagione di Fabio Musso e del suo staff alla guida della Juniores della Veloce non poteva essere migliore.

Calcio, Juniores. Tre su tre per la Veloce, mister Musso: "Ragazzi seri, appassionati e coesi. Trovo spesso affinità con i miei Purples"

Tre vittorie, quindici reti realizzate e soltanto due subite. Il ruolino di marcia della Juniores della Veloce guidata da Fabio Musso e Rino Ceraolo è invidiabile ed è il frutto di un lavoro iniziato tre anni fa nella categoria Allievi. Fabio Musso racconta questa sua nuova vita in granata dopo la lunga esperienza sulla panchina del Valleggia.

Dopo tanti anni di Valleggia in una prima squadra, il ritorno nel mondo della Juniores  dopo averne fatto esperienza a Quiliano anni fa. Quali differenze rispetto alle tue prime Juniores a livello di ambiente e di ragazzi? Avevi dei "timori iniziali"?

La fusione fredda del Valleggia con il Quiliano di tre anni fa  ha posto fine ad un percorso di gruppo che si era cementato nel corso di sette anni e che aveva raggiunto risultati significativi sotto l’aspetto umano e sportivo. Avevo bisogno di cambiare completamente perché lavorare con un’altra prima squadra avrebbe portato a continui paragoni, inutili e dannosi per tutti. Ecco perché ho deciso di ripartire dagli allievi, accettando la proposta del presidente Viti e del presidente del settore giovanile Sanguineti, che mi hanno permesso di intraprendere un nuovo percorso provando a costruire un gruppo che possa durare nel tempo. Non ho trovato molte differenze tra i ragazzi, ne trovo decisamente più in me stesso. Sono cresciuto con l’esperienza e posso regalare a questi ragazzi più di quello che ho dato anni orsono alla Juniores del Quiliano. Qualche timore iniziale lo avevo, ci si mette sempre in discussione alla partenza di un viaggio nuovo. Sono fugati presto però, grazie alla qualità umana dei ragazzi che ho trovato, che ha permesso di instaurare fin da subito un clima positivo. Avere al mio fianco Rino Ceraolo e Walter Briata mi ha consentito di portare un pizzico di Valleggia, Al terzo anno con questo gruppo trovo spesso affinità con i Purples di allora. Visto cosa ha donato a tutti noi quella esperienza penso sia un’ottima cosa.

Com'è il livello della squadra? Vi aspettavate un inizio così sprint?

Due anni fa, nel campionato Allievi ,riuscimmo a qualificarci ai regionali, con il senno di poi, però, anticipando troppo i tempi in relazione al cammino di crescita da fare. Vivemmo un anno complicato, in un campionato con alti valori tecnici, fatto di numerose sconfitte. Ma un anno assai utile. Abbiamo consolidato il gruppo e imparato a perdere, cioè a ripartire sempre senza crollare di fronte alle difficoltà. Lo scorso anno abbiamo affrontato la categoria Juniores con la quasi totalità dei ragazzi al primo anno, incappando nei problemi dovuti alla nuova categoria, impegnativa, senza l’aiuto di giocatori in rosa abituati a partite di diverso tenore agonistico. Ci abbiamo messo qualche mese, ma il lavoro ha portato i suoi frutti. Abbiamo infatti concluso alla grande il campionato scorso: 10 vittorie nelle ultime 11 partite dimostrato la capacità di stare in campo in modo maturo e di affrontare le tensioni, come conferma la vittoria nella Coppa disciplina. Alleno una rosa di ragazzi seri, appassionati e molto coesi, dalle qualità tecniche significative. Mi aspettavo di partire bene, speravo che anche i risultati seguissero l’impegno profuso. Siamo solo all’inizio, qualcosa si vede di buono ma nel contempo anche tante cose da migliorare. Proveremo a farlo allenamento dopo allenamento.  Si tratta di un gruppo positivo, sotto tutti i punti di vista”.



Spesso si dice che la Juniores serve come semplice incubatrice per le necessità della Prima squadra. Non sarebbe più utile considerala come squadra a tutti gli effetti e porsi degli obiettivi agonistici ben precisi creando un gruppo solido all'interno del quale far crescere i ragazzi?

Penso che la Juniores sia la categoria dove si inizia a giocare il calcio dei grandi, un calcio molto più agonistico, fisico e tattico. Un momento dove davvero i ragazzi devono fare quel balzo in avanti che permetta a loro di proporsi come protagonisti nelle Prime squadre, di qualsiasi categoria esse siano. Il fatto che in questo caso l’allenatore della Juniores abbia allenato per diversi anni una Prima squadra ritengo sia un valore aggiunto. Fin dall’anno di Allievi ho allenato alcuni aspetti che sapevo indispensabili in prospettiva adulta. Ho cercato di limare qualche difetto dovuto alla formazione nelle giovanili che riscontravo nei miei giocatori al Valleggia dato che in questa età, seppur non tenerissima, si possono ancora migliorare movimenti e modalità dello stare in campo.  Sono orgoglioso che il lavoro svolto dai ragazzi, nel corso di questi due anni passati insieme, abbia portato la Prima squadra  della veloce a inserirne 7 nei lavori di preparazione, facendone esordire diversi in Promozione e in Coppa liguria. Certo, vederli meno in allenamento perché impegnati con i “grandi” porta a fare un po’ più fatica per  trovare i giusti automatismi di gioco. Tuttavia, con Mario Gerundo c’è grande comunione di intenti e lavoriamo in sinergia per il giusto compromesso: favorire, come giusto che sia,  la squadra che si gioca da neopromossa il campionato di Promozione provando a non penalizzare il percorso di crescita e i risultati della Juniores.

Michael Traman

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