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Calcio | 16 ottobre 2019, 18:30

Calcio, Seconda Categoria. Atletico Argentina, Ivan Miatto pronto per una grande stagione: "Rispetto alla scorsa stagione ognuno ha un ruolo ben preciso senza interferire sul lavoro altrui e l'atmosfera è serenissima"

L'esperto e quotato centrocampista, già protagonista con la Rappresentativa Ligure dei Vigili del Fuoco, allena la leva 2009/2010 rossonera: "Quando ami ciò che fai è tutto più semplice"

Ivan Miatto e la leva 2009/2010 dell'Atletico Argentina

Ivan Miatto e la leva 2009/2010 dell'Atletico Argentina

Domenica scatta il campionato di Seconda Categoria, un Girone A dove ci sarà la grande voglia di rivalsa dell'Atletico Argentina allenata quest'anno da mister Maiano.

Miatto show. I rossoneri debutteranno in casa contro il San Filippo Neri e tra i protagonisti ci sarà senza dubbio l'esperto e quotato centrocampista Ivan Miatto, protagonista una settimana fa con la Rappresentativa Ligure dei Vigili del Fuoco e allenatore della leva 2009/2010 rossonera: lo abbiamo intervistato a pochi giorni dall'inizio del campionato.

Ivan, domenica inizia il campionato di Seconda Categoria: sei fiducioso per questa stagione? "Era ora, ma anche lo scorso anno ero fiducioso. Alla fine sappiamo com'è andata, dove da parte di tutti ci sono stati troppi stupidi errori e le parole hanno preso il sopravvento sui fatti".

Che aria si respira rispetto alla scorsa stagione? "Quest'anno le cose sono state organizzate meglio, ognuno ha un ruolo ben preciso senza interferire sul lavoro altrui e l'atmosfera è serenissima.  La società ha fatto enormi sacrifici per continuare, nonostante le enormi pressioni subìte. Come ogni estate "l'erba del vicino è sempre più verde"... Facciamo gola a tanti, la società ha un progetto ambizioso e fresco basato sulle fondamenta del settore giovanile. Perché dare una struttura dove potersi rivolgere per ogni problema, un ambiente sano con dei valori sportivi: tanti provano ma in pochi ci riescono".

A livello personale cosa ti senti di dare a questa squadra? "A livello personale sicuramente l'esperienza, visto che vado per i 39 e sono 23 anni di Prima Squadra. Ma la voglia è sempre la stessa e spero di ripagare l'allenatore per la fiducia data impegnandomi ogni volta. D'Attanasio l'allenatore in seconda  dice che sto attraversano una seconda giovinezza, ma viene al campo sempre senza occhiali..."

Virtus Sanremo, le nuove Oneglia Calcio e FCD Santo Stefano o il Cervo FC: chi temi di più? "In realtà non temo nessuno, è un torneo talmente corto che sbagliare una partita qualunque può essere fatale".

Parliamo della tua esperienza come allenatore della leva 2009/2010: che cosa vuole per te dire allenare giovani talenti? "Potrei parlare per ore dei ragazzi, quando ami ciò che fai tutto è più semplice, sia insegnare che apprendere. La prima cosa che faccio con loro è fargli amare lo sport, il calcio è lo strumento che li avvicina ad un mondo pieno di emozioni, sensazioni uniche, sacrifici, amicizie, risate e delusioni. Educo i giovani sportivi e loro mi aiutano a crescere e migliorarmi perché ognuno mi dona qualche cosa.


Ogni bimbo o ragazzo ha il suo talento, deve solo capire quale ma se non si è prima portatori sani di SPORT non lo troveranno mai. Il ragazzino piccolo o grande ha il diritto di giocare e divertirsi crescere e sbagliare senza essere screditato da allenatori genitori o società. Mi spaventa l'allenatore che vuole vincere la partita, la società che vuole risultati, il genitore che urla pieno di aspettative. Forse per questo seguo i ragazzi, per far capire che quello non è sport tanto meno calcio".

 

 

Riccardo Aprosio

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